lunedì 14 aprile 2014

Un calcio all'indifferenza (di Noemi Gugliotta)



Il 16 marzo 2014, noi ragazzi del progetto abbiamo passato una mattinata in compagnia dei ragazzi dell’alloggio S. Anna. La mattina è iniziata con un’amichevole partita di calcetto. I giocatori scesi in campo provenivano dall’Eritrea, Somalia, Ghana, Gambia e Italia.
Prima della partita, muniti di carta e penna e molta curiosità, abbiamo intervistato i ragazzi dell’alloggio, appurando i loro nomi, il paese di provenienza, da quanto tempo si trovano in Italia e se si trovano bene.
Le squadre scese in campo erano otto, ognuna formata da sette giocatori. Dopo tanti goal, risate e applausi ci siamo recati  all’alloggio S. Anna dove abbiamo pranzato. In seguito i ragazzi dell’alloggio ci hanno intrattenuto con musica tipica del loro paese e ci siamo ritrovati tutti in cerchio a cantare, noi ragazzi, le professoresse e le suore che si prendono cura dei ragazzi ospiti dell’alloggio.
In incontri precedenti abbiamo trattato il modo in cui arrivano questi ragazzi, che scappano da situazioni socio-economiche in cui sarebbe impossibile vivere per cercare di costruirsi un futuro migliore e, una volta lasciato il loro paese nativo, non hanno nemmeno la certezza dell’ arrivo e anche se arrivano non vengono tutelati a sufficienza dalla legge e dalla popolazione vengono visti solamente come qualcuno che vuole rubare il lavoro.
Sarebbe bello se ci considerassimo cittadini del mondo, senza frontiere, senza razzismo. Nessuno avrebbe paura se si capisse che mantenere le tradizioni e la cultura di un popolo non significa preservarle da attacchi nemici, proteggendole o soffocandole e cristallizzandole, rinchiuse dentro i confini delle nazioni inventati dagli stessi uomini.
L’uomo ha sempre avuto paura “dell’altro” e tende a sminuirlo, elogiando invece se stesso e il proprio paese.
Le esperienze fatte con il progetto sono state sempre molto emozionanti, ma questa lo è stata particolarmente, poter stare a contatto con ragazzi che provengono da un altro Paese con usi e costumi diversi ci ha fatto rendere conto che eravamo più simili che mai: tutti abbiamo condiviso allo stesso modo la passione per il calcio, l’amore per la musica e la pizza!!

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