lunedì 14 aprile 2014

Incontro del 21 novembre 2013. Il seminario “Lampedusa: il naufragio della speranza” (di Federica Faso e Maria Di Carlo)



Il seminario “Lampedusa: il naufragio della speranza”, tenutosi a Palermo presso la Facoltà di Giurisprudenza ha coinvolto non solo noi ragazzi delle scuole secondarie superiori di Caccamo e Termini Imerese  ma anche gli studenti universitari presenti. L’incontro è stato tenuto dal professore Fulvio Vassallo Paleologo, dalla responsabile del Centro Astalli, dalla mediatrice culturale Yodit Abrah e dalla professoressa Carmen Cera di Amnesty International. Il Seminario, oltre a far luce sugli ormai sedimentati stereotipi  sul tema dell’immigrazione, causa di una sempre più diffusa discriminazione verso chi è considerato “clandestino”, ha contribuito a diffondere un chiaro messaggio di lotta al razzismo.
I relatori hanno evidenziato l’importanza dell’articolo 3 della Costituzione Italiana che non solo riconosce l’eguaglianza di tutti i cittadini, ma sottolinea anche la necessità di un intervento da parte dello Stato per garantirla concretamente in modo da rimuovere tutti gli “ostacoli di carattere economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il  pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
La Costituzione, in primo luogo, sancisce l’esistenza della libertà e dell’eguaglianza “formali”, cioè la totale assenza di discriminazioni e prescrive anche l’obbligo di rendere questa libertà effettivamente esercitabile. Ciò non significa che la Costituzione Italiana non riconosca le differenze, anzi è proprio partendo dal riconoscimento delle differenze che si può arrivare a rendere effettiva l’eguaglianza di tutti di fronte alla legge. Un’autentica uguaglianza si realizza però solo quando ad ognuno sono offerte uguali posizioni di partenza e uguali opportunità.
Il riconoscimento dell’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge rappresenta una delle grandi conquiste del costituzionalismo moderno, legata alle due rivoluzioni illuministe del XVIII secolo: quella americana e quella francese. Se la Costituzione americana asseriva che “ gli uomini sono stati creati uguali”, più esplicitamente la Dichiarazione dei diritti francese del 1789 affermava che  gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti. A partire dalla fine dell’ Ottocento e la prima metà del Novecento, grazie alle Democrazie di massa,  il principio di uguaglianza contribuirà a superare le ingiustizie sociali, riconoscendo a tutti, uomini e donne di qualunque condizione socio-economica, l’eguaglianza sul piano politico e giuridico.
La partecipazione a questo seminario ci ha consentito di riflettere ulteriormente sulle problematiche relative alle condizioni degli immigrati e per quelli di noi che pensano di iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza è stato molto suggestivo e ricco di sollecitazioni sul fronte della dimensione etico-giuridica, contribuendo a diffondere un messaggio di lotta al razzismo e a ogni tipo di esclusione sociale.

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