sabato 12 aprile 2014

Laura Boldrini: "Interventi nei Paesi d'origine, poi centri di accoglienza della UE" (di Antonella Rotolo e Maria Di Carlo)



Laura Boldrini sa che il suo ruolo può essere determinante per dare una svolta alla politica d’immigrazione, soprattutto per quanto riguarda le regole sull’asilo politico. Ella sostiene che la tragedia di Lampedusa è la prova di come migliaia di persone non ce la facciano e dunque bisogna attuare una svolta.
Per quanto riguarda la legge Bossi-Fini, la Boldrini sostiene che l’intera normativa debba essere cambiata, arrivando ad un sistema di intervento unico e condiviso con l’Europa, tenendo conto del fatto che i flussi si sono modificati. Chi arriva in Italia infatti, più che per ragioni economiche, arriva per chiedere asilo.
Dal punto di vista economico, vanno ripristinati al più presto i flussi controllati, con quote assegnate ai singoli paesi, perché solo così si potrà combattere contro i trafficanti.
Affrontare il problema dell’emigrazione nel nostro Paese, con questo clima politico, potrebbe sembrare inadatto, ma ella sostiene che invece questa è la grande occasione per l’Italia di assumere il ruolo di leader e guidare tutta l’Europa verso il cambiamento. La Boldrini inoltre spiega che, prima di agire, bisogna analizzare bene la situazione dei paesi d’origine, ponendosi domande sul perché questi uomini fuggono. Bisogna sapere per esempio che le famiglie eritree si rovinano per mandare via i loro figli, pur di sottrarli a un regime che li obbliga a fare i soldati a vita.
Per quanto riguarda i  cambiamenti da apportare, anzitutto sarebbe necessario rafforzare il soccorso in mare. Bisogna inoltre che i paesi dell’Unione seguano le stesse regole e si muovano, seguendo un unico percorso.

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